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Noia: un’importante alleata per i nostri figli

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La noia è importante?

I bambini e i ragazzi si devono annoiare?

Se si annoiano che cosa devo fare?

Cerchiamo di capirci qualcosa di più insieme.

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L’articolo da cui ho preso spunto

Per le musiche si ringraziano AUDIOSPHERE e DHDMusic su https://www.jamendo.com/

Se hai TEMPO e preferisci LEGGERE invece che ASCOLTARE, questo è per TE:

“Genitori perfetti o quasi” è il primo podcast di educazione dedicato ai genitori per crescere al meglio i propri figli. Attraverso idee, riflessioni e strategie, cercheremo di rispondere alle cruciali domande di mamme e papà, io sono Gabriele Zanoni e ricordati: buoni genitori non si nasce, buoni genitori si diventa!

Ciao a tutti e benvenuti da Gabriele Zanoni per una nuova puntata su “Genitori perfetti o quasi”.

La puntata di oggi verterà su un argomento a me particolarmente caro: la noia. Lo spunto nasce da un articolo di Marta Rizzi su “Percorsi formativi 0-6” (trovate il link in descrizione), che trattava fondamentalmente l’educazione all’attesa. Molte persone, sostengono che la noia sia un elemento da eliminare. A dire il vero, per i bambini ma anche per i ragazzi, gli adolescenti, e gli adulti, è importante annoiarsi. Perché, dunque, le persone hanno una tolleranza sempre più bassa nei confronti della noia? Perché nella nostra società siamo spinti ad avere sempre qualcosa da fare, a muoverci, ad agire. Questo condizionamento esterno si riflette anche nei metodi educativi dei genitori d’oggi, convinti che la noia vada eliminata per due principali motivi: il primo è per evitare che il figlio, in compagnia del genitore, si annoi e dunque ne abbia una sensazione negativa, peggio che andare a scuola, per intenderci. Dunque padre o madre che sia, lo riempie di attenzioni e di attività: calcio, musica, attività in casa, per far sì che abbiano sempre qualcosa da fare; il secondo motivo è una sorta di sicurezza personale, per cui quando non è con lui, il genitore sa che è con l’insegnante di calcio, con quello di musica e via dicendo,… Tuttavia, cosa comporta la mancanza di noia? In primo luogo l’impossibilità del bambino di sviluppare la propria fantasia, di vivere in mondi fantastici plasmati da lui. Ciò è dovuto all’enorme quantità di stimoli a cui è sottoposto che non gli permette di creare nulla di nuovo.

In secondo luogo l’incapacità di stare con se stessi, di ascoltarsi, di percepire le proprie emozioni. Finché c’è un’ iperstimolazione esterna, i bambini non riescono a concentrarsi su di sé, sui propri sentimenti, su ciò che pensano e su ciò di cui avrebbero bisogno.

In terzo luogo: difficoltà nell’osservazione e nella concentrazione. Se c’è sempre qualcosa da fare non notano i piccoli particolari. Provate a lasciare vostro figlio sul divano, solo e con la TV spenta, vedrete che inizialmente non saprà cosa fare, poi guardandosi attorno, comincerà a osservare un quadro, un vaso, un uccellino che danza leggiadro fuori dalla finestra e molti altri particolari a cui prima non aveva mai prestato attenzione. A quel punto la sua fantasia si attiverà e gli verrà in mente o voglia di fare qualcosa.

Infine, se il bambino non ha sperimentato la noia e non è abituato a trovare espedienti per uscirne,  nel momento in cui crescerà, non sapendo come occupare il proprio tempo, incapace di trovare soluzioni alternative, cadrà in situazioni di frustrazione e grande difficoltà.

Allora, cosa fare, perché i bambini si abituino alla noia e la usino come un’alleata?

Prima di tutto genitore, tu che stai leggendo: non preoccuparti che si annoi. Lascialo tranquillamente annoiare sul divano, sul letto, in camera, magari lascia che si lagni anche un po’… L’importante è che si annoi. La seconda cosa che ti consiglio di fare è di dargli dei giochi, pochi e possibilmente destrutturati, ossia oggetti semplici: un bastone, della stoffa,… in modo tale che il ragazzo possa trarre da essi un gioco con il semplice utilizzo della fantasia senza averne uno completo e perfetto già in se stesso.

Inoltre è importante dare dei tempi precisi per la tecnologia, non si può usare in ogni momento: tv, tablet, cellulare, musica o quello che è. Date dei tempi ben precisi: minuti, quarti d’ora, mezzore, al massimo un’ora, affinché loro sappiano che utilizzata quell’ora dovranno fronteggiare la noia e trovare delle soluzioni alternative. Date quindi il buon esempio. Quando siete in coda, in qualsiasi situazione, non attaccatevi in continuazione al cellulare, fate in modo che ci sia altro da fare, osservate insieme al bambino l’ambiente circostante. In caso vada in frustrazione, fornitegli dei suggerimenti su come occupare il tempo ma non la soluzione preconfezionata: “adesso tu ti alzi e vai a leggere un libro”, no questo no. Provate con: “potresti leggere un libro” oppure: “potresti giocare” o ancora: “potresti prendere i lego e giocare con quelli”, trovate il modo di non dare soluzioni ma suggerimenti. Quando vi trovate con lui in un momento di noia, aiutatelo a osservare i particolari. Questo viene ovviamente molto facile all’esterno, in natura, dove gli spunti sono a migliaia: un piccolo insetto, un uccellino, una foglia insolita,… prestando molta attenzione ai particolari. Come ultimo consiglio vi do quello di rispolverare i vecchi giochi: carta, forbice e sasso, pari o dispari, i giochi con gli elastici. Qualunque gioco vi venga in mente fatelo con vostro figlio, in modo che conosca nuovi strumenti contro la noia e simpatici giochi che gli permettano di creare relazione con le altre persone.

In sintesi:

  1. È importante annoiarsi? Si. Quindi genitori, non preoccupatevi, la noia non è un problema, ricordatevi che quando si annoiano sviluppano la fantasia, riescono a stare meglio con se stessi imparano ad osservare e a concentrarsi e a tirarsi fuori da un situazione di noia.
  2. Per aiutarli a fare questo cosa dobbiamo fare? Non preoccuparci che si annoino, dargli pochi giochi e possibilmente destrutturati, dare tempi precisi per la tecnologia, dare il buon esempio, in caso di frustrazione dare suggerimenti ma non dare soluzioni, insegnare a osservare i particolari e in caso di coda o di attesa rispolverare i vecchi giochi o anche raccontare storie.

Detto questo spero che la puntata di oggi ti sia piaciuta! Ti chiedo il favore di condividerla con le persone che conosci e a cui potrebbe essere utile e ricordati: buoni genitori non si nasce, buoni genitori si diventa!

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